La distanza di sicurezza, imposta dall'emergenza Coronavirus, per i nostri ospiti è un vincolo enorme, che dice: smetti di sentire, smetti di vedere, non comunicare. Perché per le persone sordocieche e pluriminorate il tatto è l'unico modo di "sentire" il mondo esterno.
Nonostante la chiusura forzata di molti servizi, noi continuiamo a stare al loro fianco, come facciamo da oltre 50 anni. Ma per proseguire il nostro lavoro e garantire la loro salute abbiamo bisogno del tuo aiuto.
Ce lo chiedono le famiglie che da sole stanno sopportando un carico enorme di fatica e preoccupazione. Lo dobbiamo alle persone e ai bambini sordociechi, con cui abbiamo iniziato percorsi educativo-riabilitativi, che rischiano di perdere i progressi fatti se non riprendono le attività.
Oggi ci stiamo facendo carico di un impegno economico ingente e straordinario che non riusciremo a sostenere ancora molto a lungo.
Infatti non possiamo più contare su parte dei ricavi provenienti dalla Istituzioni perché molto servizi sono stati chiusi a causa dell’emergenza. Per questo, per recuperare fondi e garantire l’aiuto ai nostri ospiti e famiglie, stiamo chiedendo l’aiuto di tutti.
Non abbandonarci.
Aiutaci a mantenere le distanze dal virus, ma non dalle persone sordocieche.
Il tuo sostegno in questo momento è FONDAMENTALE.
Restaci vicino, ci aiuterai a continuare il nostro lavoro, stando accanto a chi non vede e non sente in sicurezza.
Non spezziamo il filo prezioso che unisce un sordocieco al mondo esterno.
#uncontattochevale